Ero molto curioso di conoscere il Marocco, e da tempo aspettavo l’occasione giusta per fare di nuovo le valigie e partire. Mi interessava capire, infatti, perché tutti i miei amici che ci erano andati erano rimasti stregati da questo paese, uno dei più affascinanti e ospitali dell’Africa, e protagonista di uno sviluppo turistico importante negli ultimi anni. Così, quando SIXT Italia mi ha proposto questa collaborazione, non ci ho pensato due volte, e insieme alla mia compagna ci siamo imbarcati a Pisa, per atterrare poche ore dopo a Casablanca e iniziare il nostro viaggio on the road alla scoperta delle principali città imperiali. Se le città del Marocco ci hanno indubbiamente rapito con il loro fascino esotico, la confusione e i profumi delle spezie nei mercati e la splendida architettura delle medine e dei principali monumenti, il top della nostra esperienza sono state le nostre indimenticabili nel bel mezzo del deserto.
Francesco Salvaggio – Instagram @franckreporter
Ci siamo mossi con facilità a bordo di una Seat Leon ritirata presso l’agenzia Sixt appena atterrati all’aeroporto di Casablanca, percorrendo senza alcun problema le strade non sempre agevoli nel sud del paese e apprezzando non solo la grinta del motore e le linee sportive di questo veicolo, ma anche la spaziosità del suo vano bagagli. Una scelta azzeccatissima, insomma, che ci ha permesso di organizzare i nostri spostamenti senza stress, dandoci tutta la libertà di cui avevamo bisogno. Qui a seguire, voglio condividere con voi alcuni degli scatti che ho realizzato per documentare questa avventura.
1. Casablanca – Moschea Hassan II
Casablanca è senza ombra di dubbio la città più internazionale e occidentalizzata del Marocco, e forse proprio per questo la meno tipica, ma ospita l’aeroporto principale del paese e per molti turisti, come noi, è la prima tappa obbligata del viaggio. Oltre ad essere la città più importante del paese, dal punto di vista economico e culturale, custodisce una delle sue attrazioni turistiche principali, l’imponente Moschea Hassan II, la più grande in Africa e la quinta più grande del mondo.
Francesco Salvaggio e Francesca Rolli- Instagram @franckreporter – @francescarolli
Il suo minareto di 210 metri, sulla cui sommità la notte viene acceso un raggio laser puntato verso la Mecca, è il più alto del mondo, e l’edificio colpisce per la sua imponenza: pensate che, tra i suoi spazi interni e la piazza antistante, riesce ad ospitare fino a 105.000 fedeli. Un’altra curiosità è che parte dell’area su cui è stata costruita (e ultimata nel 1993) è stata strappata all’oceano, costruendo una piattaforma tra la terraferma e uno sperone roccioso che affiorava ad alcuni metri dalla riva.
Francesco Salvaggio e Francesca Rolli- Instagram @franckreporter – @francescarolli
2. Marrakech – Il Souk
La seconda tappa del nostro viaggio è stata un’altra di quelle città che solo a sentirne il nome evocano scenari di fiaba e avventura. E Marrakech, 240 chilometri a sud di Casablanca, ben collegata attraverso l’autostrada A7, ci ha subito catturato con la sua atmosfera decisamente più caratteristica.
Francesco Salvaggio – Instagram @franckreporter
A Marrakech siamo rimasti stregati dall’incredibile piazza Djema El Fnaa, che di sera si anima fino a diventare un’enorme ristorante all’aperto, della Moschea Kotoubia e soprattutto dalla sua tipica medina, che regala scorci di una bellezza incredibile, tra vicoli, riad – le tipiche case marocchine sviluppate intorno a un cortile con al centro una fontana – e piccole moschee. Una delle esperienze che sicuramente ricorderemo è la visita all’animatissimo Souk, dove ci siamo addentrati nei meandri di vicoli dove venditori di prodotti locali di ogni genere, dai tappeti all’olio di Argan, facevano a gara per catturare la nostra attenzione e proporci ‘affari imperdibili’…
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2. Deserto di Agafay – Scarabeo Camp
Dopo due giorni in città, una volta visitata Marrakech avevamo voglia di fare un’esperienza diversa, più a contatto con la natura e con un ritmo più lento. Abbiamo deciso, così, di visitare lo Scarabeo ‘Stone Desert’ Hotel, un’incredibile resort di lusso situato a 35 km a sud di Marrakech, nel deserto piccolo deserto roccioso di Agafay. Il sito è semplicemente incredibile, e offre vedute a 360 gradi sulla zona circostante, con sullo sfondo le montagne innevate dell’Atlante. Uno spettacolo impareggiabile.
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L’hotel consiste, in realtà, in 15 tende dotate di ogni comfort, e la struttura mette a disposizione dei visitatori un ricco calendario di attività extra, dai massaggi ai corse mozzafiato a bordo di veicoli 4×4 su e giù per le dune..ma molti degli ospiti vengono qui semplicemente per staccare la spina e rilassarsi, assaporando il silenzio e l’atmosfera mistica del luogo.
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3. Merzouga – tra le dune del Sahara
Il giorno successivo abbiamo affrontato la tappa più lunga del nostro itinerario, che ci ha portato ad attraversare una prima volta la catena montuosa dell’Atlante, per atterrare sul versante opposto, in prossimità dei lembi occidentali del deserto del Sahara. Il villaggio di Merzouga è uno dei luoghi più visitati del Marocco, dominato com’è dalle prime impressionanti dune di sabbia del deserto più famoso del mondo.
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L’ultimo tratto da percorrere prima di raggiungere Merzouga è di fatto un deserto pietroso, ma la nostra Seat Leon anche qui si è comportata egregiamente, e quando siamo arrivati in prossimità delle prime case, non potevamo credere ai nostri occhi. Abbiamo deciso di passare la notte al Merzouga Luxury Desert Camp, situato in mezzo alle splendide dune dell’Erg Chebbi, potendo ammirare uno dei cieli più stellati della nostra vita, dopo aver fatto un’escursione a dorso di cammello per conoscere la zona. Un’esperienza semplicemente indimenticabile, che consigliamo a chiunque ami il relax e la meditazione.
Ah, dimenticavo, qui abbiamo anche mangiato una delle Tajine più buone di tutto il viaggio. Non sapete cos’è la Tajine? Si tratta del piatto tipico per eccellenza, in tutto il Maghreb, e consiste in uno stufato di carne (agnello o pollo) verdure e spezie, cucinato nel tipico piatto con il coperchio a punta che gli dà il nome. Assolutamente da provare!
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4. Fes – la città-labirinto
Dopo Merzouga, abbiamo attraversato nuovamente la catena dell’Atlante, più a nord questa volta, raggiungendo un’altra delle antiche città imperiali, Fes.
L’impatto con la parte vecchia della città, chiamata Fes El Bali, può spaventare i turisti alle prime armi: si tratta infatti di un fittissimo dedalo di viuzze, un vero e proprio labirinto cinto dalle antiche mura della città, nel quale è difficilissimo orientarsi. Ma vale assolutamente la pena di essere visto, e il consiglio, se non volete perdervi durante la vostra visita e girare in piena sicurezza, è di prendere una guida, che saprà non solo portarvi a destinazione, ma anche consigliarvi le cose più interessanti da vedere.
Francesco Salvaggio – Instagram @franckreporter
A spasso per quella che, secondo le statistiche, è di fatto la più grande area chiusa al traffico delle automobili in tutto il mondo, non abbiamo potuto evitare di visitare le famose Tanneries, ovvero, la zona dove lavorano i conciatori di pelli. L’odore che impregna l’aria non è esattamente dei migliori, ma le sfumature delle diverse conche che contengono i pigmenti per la tintura delle pelli è uno spettacolo suggestivo.
A Fes abbiamo dormito in due differenti Riad, il Dar Fes Resort e il Riad Damia, potendo ammirare i ricchissimi dettagli degli edifici e assaporando un’esperienza di alloggio autentica, ma senza compromessi in termini di comfort.
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5. Meknes – l’ultima tappa
L’ultima tappa del nostro viaggio è stata Meknes, situata su una collina e anch’essa parte del circuito delle antiche città imperiali, come Marrakech, Fes e Rabat (che purtroppo non abbiamo fatto in tempo a visitare). Situata ad appena un’ora di auto (circa 60 km) da Fes, come tutte le città che abbiamo visitato, anche Meknes si divide in città vecchia e città nuova, e dopo la confusione di Fes, qui ci siamo finalmente goduti l’atmosfera rilassata del suo centro, dominato dalla Grande Moschea del XII secolo. Siccome poi eravamo anche alla fine del nostro viaggio, abbiamo deciso di visitare il suo Souk per comprare gli ultimi souvenir da portare ai nostri amici. Il Souk di Meknes è senza dubbio più calmo rispetto a quelle che avevamo visitato prima, ma l’offerta di prodotti è assolutamente incredibile, soprattutto per quanto riguarda i vestiti.
Francesco Salvaggio – Instagram @franckreporter
E così, anche il nostro viaggio in questa terra magica è arrivato al termine. Il tempo ci è letteralmente volato, segno che questo incantevole paese ha saputo sorprenderci sempre, con la bellezza dei suoi paesaggi, la frenesia delle sue città e l’ospitalità dei suoi abitanti.
Sicuramente l’highlight della vacanza è stato il contatto con i deserti, e consiglierei a chiunque l’esperienza di dormire in un accampamento berbero e camminare a piedi nudi sulle dune di sabbia finissima. Ovviamente poi, se siete alla ricerca di un’esperienza autentica, quando visitate le città vi consiglio sempre di risiedere nella medina, potendo evitare tranquillamente i comfort della ‘ville nouvelle’, decisamente troppo occidentali per i miei gusti. Sono sicuro che esiste un Marocco per ognuno di voi, e nei giorni che abbiamo passato lì, sono felice di avere trovato il mio. Alla prossima avventura!
Francesco Salvaggio.
Sono un inguaribile viaggiatore e, anche grazie alla mia attività di fotografo in collaborazione con diverse agenzie internazionali, gli ultimi dieci anni mi hanno portato a girare in lungo e in largo i quattro angoli del pianeta, alla ricerca dello scatto perfetto e di storie da raccontare e condividere con i miei followers di Instagram.
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