Il nome di Menorca non sarà probabilmente il primo a venirvi in mente quando si parla di isole Baleari. Decisamente meno nota di Maiorca, l’isola capoluogo meta di orde di visitatori capitanate soprattutto da tedeschi e inglesi, e con una vita notturna certamente più calma rispetto alle follie di Ibiza, Minorca sembra voler mantenere infatti ancora oggi un basso profilo. Persino a confronto della quarta delle isole dell’arcipelago, Formentera, recentemente salita alla ribalta come meta preferita di vip nostrani in cerca di un rifugio lontano dai riflettori.
Se avete bisogno di staccare da tutto e ricaricare le batterie, a circa un’ora di volo dall’Italia vi aspetta dunque un autentico tesoro da scoprire, con oltre 200 km di coste e più di 80 spiagge e calette, la maggior parte delle quali protetta dal traffico delle automobili e raggiungibile solo a piedi, percorrendo sentieri all’interno delle sue numerose pinete o seguendo l’anello litoraneo del cosiddetto ‘Camì de Cavalls’. Ma anche se non siete tra coloro resistono per crogiolandosi al sole in spiaggia per ore e ore, troverete comunque più di un valido motivo per visitare Minorca, approfittando della sua ricca cultura locale. Grazie alla posizione centrale e strategica nel Mediterraneo, l’isola ha visto avvicendarsi sul suo suolo l’influenza fenicia, romana, moresca, ottomana, fino ad arrivare al XVIII secolo con la conquista da parte della marina inglese e la successiva dominazione britannica, la cui influenza è evidente soprattutto nell’architettura locale. E facendo un salto ancora più indietro, come dimenticare i numerosi Talayots e Taulas, siti megalitici risalenti all’età preistorica, alcuni dei quali per la disposizione circolare delle pietre ricordano il complesso di Stonhenge?
Complesso megalitico sull’isola di Minorca
Come muoversi per l’isola?
Dalla stazione di Mahon – il centro principale situato all’estremità orientale dell’isola, dove è presente anche l’aeroporto – e da diversi punti di Ciutadella, l’altro importante centro urbano all’estremo ovest, sono disponibili collegamenti in autobus verso tutte le più importanti destinazioni turistiche. Ricordate però che, pur essendo sufficienti appena 40 minuti per attraversare Minorca da est a ovest, gli spostamenti lungo la costa sono invece resi difficili dalla rete stradale strutturata essenzialmente a partire dalla Me-1; questo significa che per passare da una spiaggia all’altra dovrete probabilmente ritornare sempre al centro dell’isola, per poi imboccare una delle strade secondarie dirette al litorale settentrionale e meridionale.
Per questo motivo, è indubbiamente consigliabile organizzarsi con un mezzo di trasporto privato, per ottimizzare i tempi di spostamento senza dover fare i conti con gli orari non sempre comodissimi dei pullman, spesso affollati specialmente durante l’alta stagione. Ricordate anche che il campeggio libero è permesso su tutta l’isola, e quindi un’ottima idea sarebbe quella di scoprirla alla guida di un camper, o meglio ancora, di un minivan. A causa della dimensione ridotta delle strade secondarie, specialmente in larghezza, quando siete alla guida vi troverete infatti quasi certamente a sfiorare i veicoli provenienti dalla direzione opposta, e pertanto il consiglio a Minorca è sempre e comunque quello di optare per un veicolo dalle dimensioni compatte.
Fatte le dovute premesse, a seguire vi presentiamo alcuni suggerimenti per conoscere le principali attrazioni di Minorca, dividendola in tre zone principali, per aiutarvi a organizzare agevolmente il vostro itinerario.
Cosa vedere a Minorca?
1. Ciutadella e litorale sud-occidentale
Antica capitale di Minorca, fino all’invasione inglese del 1708, Ciutadella è oggi il secondo centro dell’isola, e può essere visitata facilmente a piedi, partendo magari dal caratteristico porto, fino a raggiungere il suo borgo medievale. Addentratevi nella sua fitta maglia urbana percorrendo i suoi pittoreschi vicoli che collegano le sue piazze più importanti, come quella del Mercato coperto del pesce (Piazza de la Llibertat), la Plaça d’es Born, l’antica piazza d’armi con il suo obelisco eretto in memoria delle vittime dell’invasione turca nel 1558, piena di bar, ristoranti e locali, nonché e quella della famosa Cattedrale in stile gotico catalano risalente al XVI secolo, con un famoso campanile. Immediatamente a ridosso della zona del porto alcuni locali sono aperti fino a tarda ora, anche se, come già detto, non è certo la vita notturna a costituire la principale attrazione dell’isola, bensì le spiagge.
Il porto di Ciutadella de Menorca
Ed è proprio in virtù del facile accesso alle spiagge più idilliache di Menorca che molti visitatori scelgono di risiedere a Ciutadella, meno caotica rispetto a Mahon. Tra le perle da non perdere, senza dubbio la spiaggia di Macarella, tipico esempio della bellezza del litorale meridionale minorchino. Inserita all’interno dell’Area Naturale Protetta di Ciutadella, Macarella saprà stupirvi con l’intenso colore turchese delle sue acque e le alte scogliere. Per gli amanti del naturismo, il consiglio è quello di prendere il sentiero che conduce all spiaggia di Macarelleta, adiacente alla prima, mentre per entrambe vale il consiglio di recarsi presto al mattino, per evitare di trovarle piene di gente, come di solito avviene nei mesi estivi a partire dal primo pomeriggio.
Le spiagge di Macarella e Macarelleta
Ma l’elenco delle spiagge da non perdere in questa regione non finisce certo qui. Ci sono infatti anche le spiagge di Cala Turqueta e Cala Mitjana, paesaggisticamente simili a Macarella, entrambe dotate di parcheggio. Se non siete intenzionati a disputare con altri turisti i preziosi metri quadrati della spiaggia, c’è sempre la possibilità di percorrere a piedi il Camì de Cavalls verso est e ovest e raggiungere calette più nascoste, selvagge e incredibilmente poco affollate.
Percorrendo il Camì de Cavalls, sulla costa meridionale di Minorca
Tra queste, Es Talaer, Son Saura, Cala Trabaluguer, Cala Fustam e Cala Escorxada, tutte suggestive e meno frequentate. I sentieri che percorrerete sono relativamente agevoli e sempre ben segnalati, e si snodano all’interno della pineta, con alcuni tratti allo scoperto che regalano una vista mozzafiato a strapiombo sulle alte scogliere del litorale, dove probabilmente avrete qualche incontro ravvicinato con le capre che pascolano liberamente nella zona.
Cala Fustam e Cala Talaier
2. Alla scoperta del litorale nord
Uno degli aspetti più incredibili dell’isola di Menorca è la varietà paesaggistica che essa custodisce, a dispetto delle sue ridotte dimensioni. Vi convincerete di ciò quando, dopo aver visitato le spiagge del litorale meridionale di cui abbiamo appena parlato, vi sposterete sulla costa nord, situata a nemmeno 20 chilometri di distanza, alla scoperta dei panorami selvaggi che la caratterizzano.
Il nostro consiglio è di riservare almeno due giorni alla scoperta di questa regione, concentrandovi prevalentemente nelle zone di Cala Algairens, raggiungibile in 15 minuti di auto da Ciutadella, e del Cap de Cavalleria, a 9 km a nord di Es Mercadal, piccolo borgo situato grossomodo al centro dell’isola.
Le spiagge di Alagairens (anche conosciute come La Vall) fanno parte di un’Area Naturale di Interesse Speciale, e di fatto costituiscono una delle zone balneari meglio preservate della costa nord di Minorca. A rigore sono due le spiagge che la compongono; Playa del Tancats, con sabbia bianca finissima e divisa al centro da una formazione rocciosa, e Playa del Bot, più piccola e discreta. Le raggiungerete entrambe lasciandovi alle spalle il parcheggio e attraversando prima una zona agricola, seguita da una zona umida e da un piccolo torrente che dovrete guadare, se volete raggiungere direttamente a Playa del Bot.
Panorama di Playa del Bot
Se poi siete amanti delle spiagge incontaminate, è d’obbligo un salto nella regione del Cap de Cavalleria, il promontorio settentrionale di Minorca che, con il suo faro, il paesaggio brullo e le sue imponenti scogliere che raggiungono anche gli 80 metri di altezza, vi regalerà panorami indimenticabili, nonché l’inedita sensazione di trovarvi un pezzo di Scozia (o Patagonia, se non fosse per il mare…) sperduto nel bel mezzo del Mediterraneo.
Il Port de Sa Nitja, nei pressi del Cap de Cavalleria (parte settentrionale di Minorca)
La spiaggia di Cavalleria, una delle più belle e selvagge di Minorca, è costituita da una striscia sabbia rossa lunga circa mezzo chilometro, accessibile da una lunga scala in legno che parte dalle rocce soprastanti. Il colore della terra che circonda la spiaggia è di un rosso scuro, a causa della presenza di argilla, molto usata anche dai bagnanti per ricoprire il corpo a causa delle note proprietà terapeutiche e purificanti.
Panorama della Playa de Cavalleria
Ricordate che le spiagge della zona, tra cui anche quella splendida di Cala Pregonda, raggiungibile in mezz’ora di cammino una volta lasciata l’auto al parcheggio di Cala Benimela, sono completamente sprovviste di infrastrutture, e quindi non dimenticate di portare con voi cibo e bevande, se volete garantirvi una giornata all’insegna del puro relax, circondati da un paesaggio di tipo lunare, con speroni di roccia plasmati dai frequenti venti di tramontana.
Cala Pregonda
3. Mahon e le spiagge orientali
La capitale Mahon concentra oltre un terzo della popolazione di Minorca, e oltre al suo porto naturale, vale certamente la pena di conoscere il suo centro storico, visitando la Chiesa di Santa Maria, del XIV secolo, dove è conservato famoso organo all’inizio dell’800 e considerato tra i capolavori dell’arte organaria. Un’opzione da considerare è l’escursione in barca intorno al porto naturale di Mahon a bordo di un’imbarcazione dal fondo trasparente, che vi consentirà di apprezzare i fondali, magari optando per il giro lungo, in cui sono incluse tappe nelle calette circostanti altrimenti di difficile accesso. Tra le attrazioni di Mahon c’è anche il Museo di Minorca, che custodisce reperti risalente alle varie epoche storiche e alle diverse occupazioni dell’isola, nonché il Teatro dell’Opera, il più antico di Spagna, risalente al XVII secolo, epoca in cui le rappresentazioni operistiche e teatrali erano già in gran voga sull’isola.
Il porto di Mahon
Percorrendo la Me-10 in direzione sud, prima di raggiungere il litorale della punta sud-orientale dell’isola, passerete per il caratteristico borgo di Sant Lluis, fondato nel 1761 dai francesi durante la loro occupazione di Minorca, e dominato dalla presenza del vecchio Mulino de Dalt, oggi completamente restaurato e sede di un museo aperto al pubblico. Giunti finalmente sul litorale, potrete visitare il caratteristico insediamento di Benibequer, e in particolare Benibequer Vell (vecchio), villaggio di pescatori progettato dall’architetto Antoni Sintes nei primi anni 70 e chiuso al traffico delle auto, la cui particolarità è quella di assomigliare in tutto e per tutto a un villaggio greco, con caratteristiche case bianche e stretti vicoli che si snodano al suo interno e ottimo per ammirare un tramonto in un’atmosfera da favola. Le spiagge dei dintorni, in particolare Cala Blanca, Cala Binissafuller e Cala Binibequer vi garantiranno ore di relax, con fondali misti di roccia e di sabbia, in una cornice urbanizzata nella quale si è riusciti a mantenere un armonioso equilibrio con il paesaggio circostante.
Il villaggio di Benibequer Vell e una delle calette nei suoi dintorni
Siamo sicuri che se ora siete convinti di voler partire alla volta di questo piccolo gioiello del Mediterraneo, più che alle nostre parole lo si deve alle immagini, e specialmente alle incredibili tonalità del mare nei diversi punti che abbiamo toccato in questo breve itinerario. Ma non dimenticate che Minorca è anche famosa per la sua gastronomia, con specialità di pesce (tra cui la Fideuà, sorta di paella preparata con la pasta al posto del riso), le squisite ensaimadas e altre delizie della pasticceria delle Baleari, nonché il famoso gin locale – il più noto è della marca Xoriguer – prodotto a Mahone con alcol etilico di origine agricola e tutelato dal 1977 con l’etichetta di denominazione geografica esclusiva.
Insomma, regalarvi qualche giorno di autentico relax in questa piccola isola fuori – speriamo per molto tempo ancora – dalle rotte del turismo di massa sarà un’ottima idea, e vi convincerete che non serve passare ore e ore in un aereo per raggiungere un paradiso che a volte vi aspetta praticamente sulla porta di casa….
Buon viaggio!
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a cura di Andrea S. Barcellona