Cambiare l’olio del motore è un’operazione che andrebbe fatta con una certa regolarità. Una buona manutenzione dell’auto, infatti, ne garantisce durevolezza e longevità. In linea di massima si consiglia di effettuare il cambio dell’olio del motore ogni 15.000-20.000 km oppure ogni due anni. Ma in base allo stile di guida, specialmente nel caso di guida veloce e sportiva, può rivelarsi necessario effettuare questa operazione ogni 10.000 km.
Sebbene sia sempre meglio rivolgersi a personale specializzato per cambiare l’olio del motore, soprattutto se non si ha tanta manualità e tempo da dedicare alla manutenzione del veicolo, non si tratta di un’operazione particolarmente difficile. Può tranquillamente essere svolta in autonomia. Prima di procedere però è necessario munirsi di tutti gli strumenti necessari al cambio e seguire delle guide apposite per essere sicuri di non sbagliare. Imparare a cambiare l’olio da soli ha ovviamente molti vantaggi: oltre a consentire un risparmio di tempo, non dovendo recarsi in un’officina specializzata, permette anche un discreto risparmio di denaro.
Quali strumenti utilizzare per cambiare l’olio del motore da soli
I primi strumenti da procurarsi per cambiare l’olio del motore sono il crick e dei cavalletti per mantenere l’auto in posizione sollevata e permettere una buona visuale sull’area di lavoro. Per scivolare al di sotto della vettura può inoltre tornare utile un carrello. Per raccogliere l’olio di scarto è necessario procurarsi anche una bacinella o un comune recipiente, con una portata di almeno cinque litri, al quale affiancare un imbuto, uno straccio e della carta assorbente per cercare di mantenere la zona il più pulita possibile.
Passando agli attrezzi veri e propri per effettuare il cambio è essenziale essere in possesso di una chiave a bussola per il tappo di scarico della coppa, una chiave a nastro per svitare il filtro dell’olio e una rondella di ricambio per il dado della coppa. Ultimi, ma non per importanza, sono un nuovo filtro dell’olio e dell’olio motore adeguato alla tipologia di veicolo e alla sua categoria di alimentazione. Chi lo desidera può infine dotarsi di alcune protezioni personali che, pur non essendo obbligatorie, sono altamente consigliate per evitare spiacevoli incidenti; queste includono gli occhiali di sicurezza e dei guanti in gomma.
Seconda fase
Prima di posizionarsi al di sotto dell’auto bisogna aprire il cofano e individuare il tappo dell’olio da svitare. Capire qual è il tappo dell’olio è piuttosto semplice essendo posizionato a vista nella parte superiore del motore, ma in caso di dubbi è sempre meglio consultare il manuale d’uso e manutenzione oppure delle guide online. Una volta tolto il tappo è arrivato il momento di scivolare sotto il veicolo e in questo caso viene in aiuto il carrello, grazie al quale sarà possibile posizionarsi agevolmente sotto il veicolo senza il rischio di farsi male e graffiarsi la schiena.
Il secondo elemento da individuare si trova proprio sul fondo dell’auto ed è la coppa dell’olio, riconoscibile per il bullone di drenaggio ben visibile. Per svitare il bullone di drenaggio si può utilizzare sia la già citata chiave a bussola che una comune chiave inglese, a patto che si abbia sufficiente spazio di manovra. Non appena il bullone sarà stato rimosso l’olio comincerà a scendere e sarà necessario aspettare diversi minuti prima che sia completamente drenato. Nell’attesa si può procedere con la sostituzione della guarnizione di carta o feltro posizionata nella parte inferiore del bullone o con la sostituzione della rondella stessa, soprattutto se molto usurata. Nel caso in cui invece la rondella sia ancora in buone condizioni è possibile riutilizzarla.
Prima di procedere con la terza fase, ovvero il cambio del filtro dell’olio, è necessario pulire bene tutti gli elementi coinvolti nel drenaggio e riposizionare correttamente il bullone.
Terza fase
Per sostituire il filtro dell’olio la prima cosa da fare è individuarlo. La sua posizione cambia infatti in base al modello di auto e all’anno di produzione, ragion per cui può trovarsi davanti, dietro o ai lati del motore. Per individuarlo è possibile rifarsi al filtro sostitutivo o prestare attenzione ad alcuni elementi: i filtri sono in genere di forma cilindrica e possono essere di colore nero, blu o bianco. Hanno una lunghezza media di 10-15 cm e un diametro medio di 7-8 cm. Nei veicoli più recenti non è presente un vero e proprio filtro dell’olio, ma al suo posto è inserita una specie di cartuccia.
Per svitare il filtro dell’olio si possono usare le mani, ruotandolo lentamente in senso antiorario, oppure si può ricorrere all’utilizzio di un’apposita chiave a nastro che facilita di gran lunga l’operazione. Oltre a dotarsi di guanti protettivi si può utilizzare uno straccio o un sacchetto di plastica per racchiudere il filtro ed evitare gli schizzi d’olio. Nei filtri usati non è infatti raro trovare dei residui d’olio che devono essere drenati completamente prima di procedere con le fasi successive.
Siamo così arrivati alla procedura finale del cambio del filtro dell’olio. Prima di applicare il nuovo filtro è indispensabile lubrificare la guarnizione anulare, operazione che può essere effettuata semplicemente intingendo un dito nell’olio motore; questa procedura è molto importante perché aiuta a non rovinare la filettatura della guarnizione durante l’avvitamento.
Una volta riavvitato il filtro dell’olio è possibile versare il nuovo olio motore nell’apertura preposta. Un consiglio fornito da molte guide per far fluire meglio l’olio da versare, senza la comparsa di bolle, è afferrare la tanica in modo che il beccuccio sia rivolto verso l’alto.
Conclusioni e suggerimenti
Al pari dell’olio motore anche il filtro dell’olio è un elemento di fondamentale importanza di un veicolo. A differenza dell’olio però il filtro può essere cambiato ogni 60.000 km. Ma a che cosa serve esattamente il filtro dell’olio? Com’è facile intuire dal nome stesso, il filtro dell’olio ha il compito di filtrare l’olio motore trattenendo le particelle di sporco ed evitando che queste raggiungano il motore. Un filtro usurato non solo non è in grado di trattenere lo sporco, che raggiunge il motore e lo danneggia, ma talvolta impedisce direttamente il passaggio dell’olio stesso.
Un ultimo dettaglio di cui bisogna tener conto per cambiare l’olio motore è il suo smaltimento. Il problema dello smaltimento si presenta solo nel caso in cui l’olio venga cambiato autonomamente e in tal caso si possono percorrere due strade: contattare il proprio comune di residenza per chiedere informazioni sui centri di raccolta disponibili. Oppure portarlo presso le stazioni di servizio.
Non tutte le stazioni di servizio garantiscono la raccolta dell’olio esausto e in genere questa opzione è offerta solo se l’olio nuovo è stato acquistato nella stazione di servizio stessa oppure se la quantità di olio non supera un certo limite. Qualunque soluzione si scelga è però importante ricordare che per lo smaltimento non viene mai richiesto un pagamento.